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Bere consapevole, definito il calendario delle lezioni nella provincia di Brescia.

DiRedazione

Dic 1, 2015

Prosegue il proprio cammino con successo il progetto “Il Bere consapevole: il vino unnamed (1)fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura”, concertato dalla Consulta Nazionale del Vino Italiano – Co.N.V.I. in sinergia con il Provveditorato degli Studi di Brescia.

Dopo l’inaugurazione del 16 novembre, il progetto è proseguito presso tre Istituti della Provincia bresciana: l’istituto Professionale Mantegna, l’Istituto di Scienze Umane De Andrè e l’Istituto Pastori. In ogni incontro, alla presenza dei rispettivi Presidi, le docenti della Consulta hanno tenuto le proprie lezioni di fronte a platee di circa 150 studenti ciascuno.

Grande attenzione e risposta calorosa degli allievi, che, con vivo interesse, hanno seguito le conversazioni, corredate da foto, filmati: un bel risultato, che ha messo in luce come non sia vero che gli studenti rifuggono dalla cultura, dipende da chi e da come gliela si propone.

“L’obiettivo del progetto ‘il Bere consapevole…’ – spiega Vito Intini, coordinatore Co.N.V.I. e presidente ONAV Italia – è quello di parlare ai giovani e agli studenti di vino e cultura, perché il vino è parte integrante della storia e dell’identità nazionale d’Italia.

In sintonia con il Provveditorato agli Studi di Brescia, desideriamo spiegare ai giovani cosa vuol dire fare un vino di qualità, diffondere una corretta educazione al consumo, fornendo loro gli strumenti per avvicinarsi al vino in modo intelligente e competente.

L’idea è raccogliere tutto il nostro patrimonio storico e ambientale per introdurre il vino e la sua conoscenza come parte della nostra identità nazionale. Entriamo nelle scuole, accompagnati da chi è competente per parlare ai ragazzi di vino e cultura, perché il vino è un elemento del nostro essere italiani, ma anche perché il vino può essere una risorsa sia economica che culturale che in alcune scuole (vedi alberghiera) diventa uno strumento essenziale. Ci rendiamo conto d’altronde che il sistema scuola sia molto delicato e questi argomenti devono essere introdotti con attenzione e competenza, altrimenti si rischia di muoversi maldestramente all’interno di una cristalleria. Per questo abbiamo stretto un’alleanza indissolubile con il Provveditorato e i suoi professionisti, i docenti degli istituti che hanno accettato di essere nostri partner in questa missione”.

Il Prof.  Mario Maviglia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, aprendo la prima sezione, ha trasmesso al pubblico quanto questa iniziativa sia importante per la cultura alimentare delle nuove generazioni .

Il programma si articola in un ciclo di quattro conversazioni che vogliono ripercorrere la storia del vino dalla prima testimonianza, risalente a circa 6000 anni a.C., ai giorni nostri: dagli egizi ai romani, che diffusero la coltivazione della vite, dal Medioevo, con le Abbazie, al Rinascimento, fino all’ottocento.

Tutte le lezioni sono registrate ed il materiale è depositato presso il Provveditorato di Brescia, a disposizione degli Istituti che, al momento, non sono parte del Progetto, ma che desiderassero prenderne visione.

“L’obiettivo dichiarato del progetto “il Bere consapevole…” – spiega Mario Maviglia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia– è infatti quello di parlare ai ragazzi di vino e cultura, perché il vino è parte integrante della storia e dell’identità nazionale d’Italia, opponendosi alla logica dell’abuso, spesso troppo generalizzato nell’ambito dell’educazione. Riguardo alla civiltà del vino nel nostro Paese si comunica poco, sia dal punto di vista scientifico che culturale. Quindi le scuole, che annoverano diverse specializzazioni come l’alberghiera, che utilizzano il vino come strumento didattico con un obiettivo professionale, devono studiare questa eccellenza del Made in Italy in tutte le sue espressioni, sia dal punto di vista produttivo (viticoltura ed enologia) che da quello culturale (storia del vino tra sacro e profano).

L’impegno della Consulta in sinergia con la Scuola, può essere un valido strumento per aiutare la comunicazione istituzionale a prevenirne l’abuso. Spesso dico che il vino è come il mare, se lo conosci lo rispetti, ed eviti i suoi rischi.

Il vino e la sua civiltà sono una risorsa della cultura italiana, da approfondire, che può essere d’incentivo a stimolare anche chi ne è profondamente lontano (astemi)”.

La prof. Anna Ida Zappella che collabora con il prof. Maviglia, assicura che “il percorso culturale continuerà secondo il calendario definito con le scuole”.

I prossimi appuntamenti del “Bere consapevole: il vino fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura” sono infatti già definiti:

30  novembre 2015 ore 10.00 – Istituto Superiore, Idro (BS), relatore prof.ssa Stefania Baiguera.

01 dicembre  2015  ore 10.00 – Istituto Superiore Capirola, Leno (BS), relatore dott. Giorgio Pennazzato.

10 dicembre 2015 ore 10.00 – Istituto Superiore S.Caterina, Gardone Riviera, relatore  dott. Giorgio Pennazzato.

 

 

La Consulta Nazionale del Vino Italiano:

Presentarsi uniti per rilanciare i valori e la cultura enologica del nostro paese. È questa l’idea da cui nasce la Co.N.V.I. grazie all’impegno delle maggiori associazioni del comparto vitivinicolo nazionale. Tra le associazioni che hanno dato vita al progetto: Agivi, Ais, Aspi,Associazione nazionale le Donne del Vino, Conaf, Fisar,  Fivi,  Movimento Turismo del Vino, Onav, Sive, Slow Food Italia, Vinarius.

La Consulta è aperta a nuove adesioni da parte di associazioni e istituzioni.

 

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