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Cantina Valpolicella Negrar, nel Dna la volontà di creare valore per il territorio

DiRedazione

Mar 3, 2016

E’ di 12.300.000 euro l’ammontare liquidato ai soci per le uve da Cantina f0b3d64f-89bf-470f-b2bb-d166ecbd1d96Valpolicella Negrar nell’esercizio 2014/15, chiuso con un fatturato di 32.830.000 euro, di cui il 75 per cento all’estero (Svizzera, Canada e Germania i mercati di riferimento) e con un miglioramento della situazione finanziaria (riduzione dell’indebitamento del 9 per cento). “I buoni risultati ci hanno consentito di pagare ai nostri soci il 36 per cento in più rispetto al prezzo medio fissato dalla Camera di Commercio di Verona“, precisa Daniele Accordini, direttore generale della cantina cooperativa. Che aggiunge: “Dal 2005 al 2014, i soci hanno ricevuto 105 milioni di euro, un valore che ha un’ampia ricaduta sul territorio, usato dai viticoltori anche per migliorare i loro vigneti, dalla sistemazione dei terrazzamenti al rinnovo degli impianti“.

Vini bio in crescita anche nella GdO. Tra i dati di fine esercizio più significativi, Accordini conferma il successo di vendita della linea Domìni Veneti, risultato di un progetto viticolo-enologico di valorizzazione dei cru del territorio. Altro dato interessante, la maggiore richiesta dei vini bio, che hanno trovato nuovi spazi distributivi sia nella ristorazione che nei reparti dedicati al biologico all’interno della grande distribuzione. “Facciamo 20 mila bottiglie di Amarone e 45 mila di Valpolicella Classico Bio ma sono numeri destinati a crescere, perché abbiamo diverse aziende agricole socie che stanno terminando la conversione. Da sempre, la Cantina paga il 10 per cento in più le uve bio; posso assicurare, però, che i coltivatori non lo fanno certo per i soldi, ma perchécredono sempre più in un’agricoltura diversa, più attenta alla salvaguardia di ambiente e salute“, commenta Accordini.

Il valore della formazione. Fin dalla sua costituzione, ma in particolare negli ultimi anni, Cantina Valpolicella Negrar si è posta come parte attiva e propositiva nell’ideare, realizzare e sostenere iniziative a carattere sociale, culturale e formativo, come ad esempio il progetto “La Scuola nel Vigneto“, rivolto alla sensibilizzazione delle future generazioni verso la tutela del patrimonio artistico, storico e ambientale del territorio. “Sono obiettivi che non contraddicono le  finalità di profitto proprie della Cantina, ma che anzi, aggiungono valore in una visione più ampia del ruolo sociale che come cooperativa rivestiamo“, sottolinea Renzo Bighgnoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar.

Nuovi investimenti per favorire anche l’enoturismo. Se nel 2015 la Cantina si è espansa nellavallata di Marano, con la gestione di una ventina di ettari di vigneto in località Prognol per la produzione di tre nuovi cru – un Valpolicella, un Ripasso e un Amarone -, nel 2016 c’è il desiderio  di dare inizio ad una diversa espansione, questa volta a Negrar. Tra le voci in bilancio, infatti, figuraun investimento di circa 2 milioni di euro per l’acquisto di un terreno adiacente alla sede,finalizzato alla riqualificazione della struttura, risalente al 1957, non più in grado di soddisfare le esigenze produttive e l’accoglienza dei visitatori. “Ogni anno accogliamo migliaia di persone che provengono da tutta Italia e dal mondo intero per conoscere la nostra realtà produttiva e degustare i vini nel luogo di produzione – racconta Bighignolie vorremmo quindi dar seguito all’idea scaturita dal Concorso internazionale Wine Culture Centre. Il progetto, finalizzato a valorizzare la ricerca tra architettura e paesaggio, ha aperto la Cantina a nuove prospettive in termini di rappresentatività, come futuro polo di attrazione in Valpolicella con le caratteristiche adatte apromuovere insieme al vino anche il meglio della cultura, della tradizione e della storia del nostro territorio. In questa prospettiva, Cantina Valpolicella Negrar continua a rinnovarsi e internazionalizzarsi e ciò mi fa sentire orgoglioso di rappresentarla nel sostenere insieme il valore di un patrimonio culturale comune, un’idea di impresa, di società, di futuro“, conclude il presidente.

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