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A Roma Gowine propone il Piemonte

DiFrancesco Di Pinto

Giu 6, 2019

Quando ci si deve dirigere nel centro di Roma la prima e forse l’unica cosa a cui si pensa è il parcheggio, sperando poi che la destinazione dove si è diretti non ci faccia rimpiangere la fatica dedicata a tale operazione. Così è avvenuto.

Nella splendida cornice dell’Hotel Savoy a due passi da via Veneto. l’associazione GOWINE ci ha stupito ancora una volta con un evento dedicato ai mille volti vinicoli del Piemonte.

Nella sterminata varietà di tesori enologici che la regione ci offre, l’incontro si è focalizzato, su Barolo e Barbaresco due fantastiche espressioni del vitigno Nebbiolo.

Pronti alla pugna armati del sacro calice, ci dedichiamo per iniziare, al vitigno bianco piemontese ARNEIS  tema anch’esso di questa serata. Naturalmente l’attenzione odierna è rivolta ad altro ma questo vitigno originario del Roero, sprigiona odori delicati, erbacei e sapori asciutti e gradevoli. Buona espressione la rende bene l’azienda Sarotto Roberto che lo produce in varie declinazioni sia ferme che spumantizzate (metodo Classico).

Continuando nell’esplorazione oltre alla conferma Travaglini Gattinara rimaniamo colpiti dall’Associazione Albugnano 549 e precisamente l’azienda agricola Ca’ Mariuccia che esprime con “Il Tato”, un potente Nebbiolo derivante da agricoltura naturale; la frase ambiziosa sull’etichetta (quando un vino si affaccia sui paesaggi dell’anima rivelandone tutta la bellezza) è assolutamente giustificata dal gusto in cui si è avvolti.

Meritevole di attenzione e gradimento è la Cantina Moscone di Monforte D’Alba nella quale rileviamo struttura ed eleganza totalmente equilibrati.

Menzione d’onore va sempre alla famiglia Dogliani in quel di Batasiolo, importanti produttori vitivinicoli delle Langhe che esprimono certezze e delizie di quella terra.

Sbaraglia l’incontro l’azienda Giovanni Sordo che con i suoi eccellenti nettari fa di questa serata qualcosa da ricordare. Dal cuore della regione del Barolo la famiglia Sordo produce da oltre un secolo le varie declinazioni del Nebiolo in maniera davvero sorprendente, con decine di sfumature tutte apprezzabili. Da rilevare che è l’unica cantina a produrre otto diversi tipi di Barolo – i cosiddetti crus – in cinque diversi comuni. Dovremmo soffermarci su ognuna delle realtà degustate, menzioniamo comunque il Barbera d’Alba  Superiore di sapore caldo ed armonico,  e naturalmente Barbaresco e Barolo, il primo con uno straordinario equilibrio che lascia al tempo stesso un finale da ricordare, il secondo a dir poco etereo, profondo e delicato, un vino di cui anche il Conte Cavour tra i grandi estimatori di questa espressione di Nebbiolo avrebbe di certo tessuto le lodi. Da non dimenticare infine la bacca bianca Arneis che la famiglia produce, sapida e fruttata, mette la ciliegina sulla torta alla vasta gamma così ben presentata.

Giunti alla fine di questo intrigante viaggio, non ci resta che attendere quindi con passione le prossime interessanti proposte enologiche con le quali l’associazione GOWINE sempre ci delizia.

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