È nato come una scommessa questo evento targato Cucina & Vini, un modo per unnamed (1)incontrarsi con il pubblico romano, salutarsi prima della pausa estiva e presentare il meglio della produzione rosata italiana. E invece Bererosa è diventato con il tempo uno degli eventi più attesi dell’estate capitolina, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.

Se è vero che squadra che vince non si cambia, di questo evento si è mantenuto il format iniziale partendo dalla location che è quella elegante e inconfondibile di Palazzo Brancaccio. La bellissima dimora ottocentesca a due passi dal Colosseo, che con i suoi ampi saloni barocchi e il bellissimo giardino che, dalle 17 alle 23 di martedì 5 luglio, ospiteranno i migliori vini rosati provenienti da tutta Italia. Una degustazione unica nel suo genere durante la quale le aziende italiane più rappresentative di questo comparto vinicolo proporranno il meglio della loro produzioneen rose.

 Siamo alla quinta edizione di Bererosa – spiega Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vinie ci sentiamo sempre più motivati a organizzare questa manifestazione perché il vino rosato fermo continua a essere considerato la cenerentola d’Italia, un prodotto principalmente da esportazione, su cui non vengono fatti investimenti di studio e promozione. Previsioni sui consumi mondiale realizzate da Euromonitor International confermano fino al 2018 la tendenza alla crescita: 22 milioni di ettolitri nel 2000, 24 nel 2013 e ancora quasi un milione in più nel 2018. Nel suo insieme il vino è stabile a 240 milioni ettolitri consumati ogni anno, valore a cui si è avvicinato attraverso una lentissima discesa. In questo scenario il nostro Paese produce circa 4 milioni di ettolitri di rosé, come la Spagna, precedute dalla Francia a quota 7 milioni; ma mentre i francesi ne consumano 9 milioni, noi e gli spagnoli siamo poco sopra il milione, con una palese vocazione all’export e spazi sicuri di vendita.

Quanto al vino spumante, nel suo insieme conta un consumo mondiale di 15 milioni di ettolitri l’anno con una crescita del 30% in dieci anni e una tendenza a confermarla e forse superarla anche nei prossimi dieci. Le bollicine rosa ovviamente godono di questa situazione, pur restando un prodotto di nicchia.

In sintesi è più facile esportare vini rosé che venderli in Italia quindi la nostra funzione di divulgatori deve essere svolta sempre e con maggior forza nei confini italiani e lontano dalle zone produttive, dove il rosato si beve per cultura e tradizione. Ogni anno l’entusiasmo di un pubblico sopra le 3.500 unità ripaga questa nostra sceltasollevando una riflessione: forse l’anello debole della catena dalla produzione al consumo è quello finale della ristorazione e delle enoteche che non spinge a sufficienza, come avviene negli altri paesi, la scelta dei rosati”.

Anche quest’anno l’ampio giardino di Palazzo Brancaccio sarà animato dall’area street food con 5 golose postazioni dove il pubblico potrà scegliere ed acquistare in base ai propri gusti il cibo da abbinare ai vini in degustazione. Ecco nel dettaglio le 5 postazioni di street food presenti a Bererosa 2016:

Little Market
–Daniele De Ventura porterà a Bererosa 2016 il meglio della dalla sua fornitissima enogastronomia caratterizzata da un selezione dei migliori salumi italiani, tra cui l’eccellente crudo Dok Dall’Ava.

Gust’Arte – Direttamente da Galatone in provincia di Lecce, cuore del Salento arriva Gust’Arte un’associazione che promuove la cucina tipica salentina portandola oltre i confini regionali. A Bererosa proporranno l’immancabile purè di fave e cicoria, le orecchiette con crema di cime di rapa e ancora rustici pugliesi e pasticciotti.

La Bottega dell’Oliva Ascolana – Ancora una volta e con grande piacere Luigi & Daniela Diamanti proporranno i loro fritti ascolani, olive e cremine ma anche i “piconi”, deliziosi fagottini al formaggio cotti al forno.

Pescheria Meglio Fresco – Non poteva mancare l’angolo dedicato al mare. Arturo Scarci con il suo team proporrà ostriche, gamberi, insalate di mare e fritti di pesce eccezionali e molte altre creazioni frutto della fantasia della frizzante Marialuisa Sales, moglie di Arturo.

Boccacciello Bistrot – La bontà dei migliori piatti della tradizione italiana racchiusa in un comodo barattolo da asporto, format creato da Pietro Parisi che in società con Luca Capuano ( attore partenopeo) hanno dato vita ad un nuovo modo di fare gastronomia di eccellenza. A Bererosa 2016 saranno presenti con i loro boccaccielli dolci e salati.

Per il secondo anno consecutivo, i calici dell’evento sono quelli realizzati da VDGLASS una giovane azienda di Parma specializzata nella lavorazione del vetro e nella produzione di bottiglie e bicchieri. Continua invece la sinergia con GroupAma Assicurazioni come pure il sodalizio con Diam Bouchage, azienda di punta nella produzione di tappi in sughero, valido partner tecnico anche quest’anno.

Bererosa 2016

Giovedì 5 luglio
Dalle 17 alle 23 a Palazzo Brancaccio
Via del Monte Oppio, 7
Biglietto: € 10 ( nel costo d’ingresso sono inclusi il calice da degustazione e la sacca porta bicchiere)
Ingresso ridotto € 5 per sommelier regolarmente tesserati (Ais, Fis, Fisar, Onav ) previa esibizione tessera d’iscrizione in biglietteria.

Di Redazione

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