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Conegliano Valdobbiadene, un vino di successo

DiRedazione

Ott 30, 2014

“Stiamo vincendo una grande scommessa, quella della rivoluzione del Prosecco attuata tra il 2008 e il 2009, che ha fatto di questo vino un’esclusiva mondiale del Nord Est italiano, valorizzando come Spumante_DOCG le aree storiche di Conegliano Valdobbiadene e di Asolo. E’ un esempio di lungimiranza, ma è anche un successo che viene da un territorio dove si lavora ogni giorno per meritarselo e che nella sua variegata frammentarietà fatta da migliaia di aziende, da grandi a piccolissime, dimostra di saper percorrere lo stesso cammino nell’interesse di tutti”.
Il presidente del Veneto Luca Zaia saluta con queste parole le anticipazioni del rapporto del Centro Studi del Distretto col Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, dal quale emerge che, alla faccia della crisi economica e della sostanziale stagnazione del mercato mondiale del vino, questa DOCG è cresciuta nel 2013 del 6,6 per cento, per un giro d’affari di 327,2 milioni di euro. La crescita in Italia è stata del 11,4 per cento in valore e del 10,5 per cento in volume. Ma, soprattutto negli USA, è positivo anche l’export, che cresce in volume dello 0,6 per cento in un mercato agguerrito e difficilissimo e che rappresenta lo sbocco per quasi il 43 per cento della produzione, per un valore 132,2 milioni di euro, pari a 28,5 milioni di bottiglie.
“Se a questo dato aggiungiamo la crescente attenzione dei mercati internazionali per l’Asolo Prosecco Superiore DOCG – dice ancora Zaia – abbiamo un quadro davvero straordinario del percorso di successi non facili raggiunti da un vino che, dal Veneto e dalle due aree storiche della Marca Trevigiana, è diventato il maggiore fenomeno di mercato ed economico dell’enologia moderna”.
“Ai produttori, a tutta la filiera, ai Consorzi e a quanti operano per gestire al meglio questo patrimonio, faccio i miei migliori auguri per ulteriori successi, che sono certo non mancheranno e le cui ricadute positive premiano anche economicamente un bellissimo territorio, che merita ampiamente i traguardi che ha saputo raggiungere, senza paura di spaccarsi la schiena nel lavoro”.

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