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Il Lessini Durello motore turistico delle “terre dei vulcani”

DiRedazione

Set 26, 2017

Nasce il club di prodotto “Volcanic Wine Park: tasting experience in Romeo and Juliet’s hills”, un progetto di Rete di Impresa creato nell’ambito della Pedemontana Vicentina e Veronese, per lo sviluppo e la gestione del turismo esperienziale, nei comprensori produttivi del Lessini Durello, del Soave, del Breganze e dei Colli Berici.
Il club di prodotto è una forma di aggregazione tra imprese finalizzata alla creazione di un prodotto turistico destinato ad un mercato specifico.
Nella fattispecie, il club di prodottoVolcani c Wine Park: tasting experience in Romeo and Juliet’s hills, di cui è capofila il Consorzio del Lessini Durello, risponde a pieno titolo all’istanza della Regione Veneto che, a fronte del successo di altre aree turisticamente organizzate quali Trentino o Riviera Romagnola, punta a favorire iniziative di aggregazione territoriale per lo sviluppo del turismo esperienziale.

Il comprensorio produttivo interessato da Volcanic Wine Park si pone a cavallo tra le colline di Verona e quelle di Vicenza, in un’area che si può definire “terra di mezzo”, con forti potenzialità turistiche ma ad oggi solo marginalmente lambita dai grandi flussi dei visitatori.

Cultura del vino, del cibo e del territorio: ecco i tre capisaldi attorno ai quali ruota questo progetto per lo sviluppo di un “turismo esperienziale” che mira a raggruppare, all’interno di un’unica organizzazione, una componente trasversale di strutture di accoglienza e di promozione territoriale, per allestire una proposta turistica distintiva, in grado di esaltare peculiarità, prodotti e bellezze paesaggistiche, uniche nel loro genere. Ad accrescere il potenziale appeal turistico per queste destinazioni anche la corsa della Val d’Apone a candidarsi quale Patrimonio Unesco.

Ventotto i progetti che hanno concorso per aggiudicarsi i finanziamenti previsti dal bando regionale, dei quali solo undici sono stati selezionati: tra questi anche “Volcanic Wine Park” che sarà cofinanziato al 50% dalla Regione Veneto.
Sono attualmente 12 le realtà che aderiscono a questo club di prodotto: quattro consorzi di Tutela – Lessini Durello, Soave, Breganze, Colli Berici – e otto strutture ricettive, buona parte delle quali associate a Confcommercio Verona.

Volcanic Wine Park intende offrire al turista una proposta esperienziale a stretto contatto con l’ambiente, basata su qualità dei servizi, professionalità nell’accoglienza, attività ed eventi caratteristici. Saranno realizzati diversi percorsi di accompagnamento, garantendo ai fruitori la possibilità di scegliere se essere guidati o se immergersi liberamente nelle “terre dei vulcani”. Gli itinerari tematici saranno legati alla stagionalità e proporranno workshop sui processi produttivi locali come la vendemmia o la pigiatura. Non mancheranno iniziative per famiglie e bambini, con la possibilità di effettuare escursioni nella natura incontaminata, in bici o a cavallo. All’interno del progetto abbonderanno i momenti dedicati alla scoperta dell’enogastronomia, con banchi di assaggio, degustazioni, e appositi menù, che raccoglieranno le peculiarità del territorio trasformando pranzi e cene in autentiche narrazioni intrise di storia e cultura.

Ruolo strategico all’interno di Volcanic Wine Park è quello che spetta al vino, in particolare al Lessini Durello, il cui Consorzio di tutela è capofila del progetto, come è stato spiegato questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta nella sede di Confcommercio Verona: «Con questo progetto, denominato club di prodotto – ha sottolineato Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di Tutela – il Lessini Durello si conferma essere un protagonista del territorio, in grado di stimolare un indotto produttivo e turistico di ampia portata. Dai giacimenti fossiliferi di Bolca, alle colline vulcaniche del Soave, per finire poi con le eccellenze enologiche e gastronomiche di questa “terra di mezzo”, abbiamo tutte le carte in regola per aspirare a diventare una meta primaria per il turismo esperienziale».
Gli ha fatto eco Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona, associazione di categoria a cui rispondono le strutture ricettive che aderiscono a Volcanic Wine Park, che ha sottolineato la «grande valenza di questo progetto dedicato al turismo esperienziale, che in Europa coinvolge circa 20 milioni di persone, in un territorio pregiato ma meno conosciuto di altri, nel Veronese; si potranno cercare e proporre nuove attrattive per puntare a migliorare i numeri  delle presenze».
Per il presidente Associazione Albergatori di Verona e provincia di Confcommercio Giulio Cavara «finalmente una zona importante come l’Est Veronese ha messo insieme realtà turistiche eterogenee; ciò dimostra che tutti possono coesistere, auspichiamo che questo esempio sia colto anche da altre aree del nostro territorio».
Andrea Bonamimi, rappresentante degli albergatori Confcommercio dell’Est Veronese ha ribadito che «in questa rete convivono strutture ricettive diverse, dagli alberghi ai B&B agli agriturismo: siamo riusciti a fare squadra e ad aggiudicarci il bando, ora dobbiamo iniziare finalmente a lavorare insieme».
Il progetto è stato spiegato nel dettaglio da Chiara Mattiello, Consorzio del Soave, che lo ha materialmente sviluppato.
In conclusione un appello di Arena: «Oggi in Italia non ci sono fondi per la promozione, i buoni risultati fin qui ottenuti nel Paese sono legati anche alle difficoltà di altri territori come il Nord Africa, ma se non investiremo avremo presto brutte sorprese. Il turismo è tra le prime industrie del nostro territorio: serve grande attenzione. Un’attenzione che la Regione dimostra con i fondi Por Fesr. Ma non è sufficiente, perché serve promuovere molto di più, soprattutto all’estero».

Dati & tendenze
Secondo i dati della UNWTO, World Tourism Barometer, gli arrivi turistici mondiali nel comparto enoturistico sono 20 milioni, di cui solo 3 milioni verso l’Italia, nonostante il nostro Paese sia ai primi tre posti per la produzione di vino insieme a Francia e Spagna. È evidente che il patrimonio enoturistico del Paese rimane largamente sottoutilizzato, nonostante la forte caratterizzazione vitivinicola dell’Italia a livello mondiale.
L’enogastronomia è considerata oggi una delle principali motivazioni che spinge il turista, sia italiano che straniero, a scegliere di fare un viaggio (osservatorio nazionale delle fiere del turismo). Il turista enogastronomico tipo che sceglie l’Italia è di nazionalità straniera per il 50,3%, proveniente per lo più da Francia, Germania, Regno Unito. Tra gli italiani interessati a questa tipologia di vacanza spiccano invece quelli provenienti da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto.
Il turismo del vino in Italia dunque, nonostante presenti costanti margini di crescita, ha un grande potenziale ancora da sviluppare, in particolare per quanto concerne il lato esperienziale.

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