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ViVite la prima fiera delle cantine cooperative italiane

DiRedazione

Ott 26, 2017

ViVite la prima fiera delle cantine cooperative italianeSi chiama Vi.Vite – Vino di Vite Cooperative l’evento che vede protagonista il mondo delle cooperative e che, a partire dal nome, esplicita il suo intento: raccontare il vino attraverso le storie di quanti del vino hanno fatto, oltre che la propria attività, una ragione di vita. La prima edizione si svolgerà il 25 e 26 novembre nella suggestiva location delle Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano ed è proprio qui, nella Sala del Cenacolo, che viene presentato nella conferenza ufficiale ad un mese esatto dall’apertura.

Un format inedito per un appuntamento che l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha voluto nel segno della condivisione: Vi.Vite vuole infatti far incontrare le persone tramite il vino, offrendo loro un’esperienza a tutto campo che non si limiti ad una degustazione ma conduca tutti, esperti di vino e neofiti, curiosi e appassionati, alla scoperta del mondo delle cantine cooperative, non solo per mezzo dei loro eccellenti prodotti che coniugano qualità e fruibilità, ma anche attraverso la conoscenza diretta di chi il vino lo fa, con passione e dedizione, conseguendo importanti risultati.

 

“In Italia un racconto della vigna cooperativa non è mai stato fatto – ha dichiarato la coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari Ruenza Santandrea –  nessuno ha mai raccontato come sia stato possibile che aziende agricole che posseggono in media due ettari abbiano potuto, associandosi, arrivare sui mercati di tutto il mondo. E sono queste piccole aziende che col loro lavoro punteggiano di vigneti tutto il territorio italiano.

Questo è accaduto perché nel tempo ciò che sembrava un limite è diventato una grande forza, essere piccoli nella gestione accurata della vigna e grandi nel dotarsi di professionalità quali agronomi, enologi, commerciali, per riuscire a produrre ottimi vini che conquistano ogni anno un numero crescente di riconoscimenti e premi nei più prestigiosi concorsi nazionali e internazionali”.

“Vi.vite – ha proseguito Ruenza Santandrea – si propone proprio di far conoscere l’incredibile varietà dei vitigni autoctoni che con grande cura la cooperazione del vino ha tutelato e cercato di far conoscere, anche quando era più facile piantare vitigni internazionali, nella convinzione che alla fine questa biodiversità sarebbe stata la forza del vino italiano”.

La cooperazione vitivinicola italiana facente capo all’Alleanza Cooperative Agroalimentari conta infatti

– 498 cantine

– 148mila soci

– 9.000 occupati

– una produzione pari al 58% dell’intera produzione vinicola nazionale

– un giro d’affari di 4,3 miliardi di euro, pari al 40% del totale del fatturato vino nazionale

– 8 cooperative con fatturati superiori a 100 milioni di euro

– un export di 1,8 miliardi di euro, pari al 42% del fatturato delle cooperative vitivinicole e a 1/3 di tutto il vino italiano esportato.

Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha chiesto il supporto di Lievita, Format House Milanese specializzata nella creazione e nella produzione di format di grandi manifestazioni dedicate al mondo Food & Wine, fondata e diretta da Federico Gordini, giovane e dinamico manager milanese, già ideatore di Bottiglie Aperte e della Milano Food Week.

“Sono molto onorato – afferma Federico Gordini, ideatore e curatore della manifestazione – di essere stato scelto con il mio team di Lievita da Alleanza delle Cooperative per pensare, realizzare e curare il primo evento focalizzato sul racconto della vigna e del vino cooperativo. Dal primo momento in cui abbiamo iniziato a parlare della costruzione di questa manifestazione abbiamo compreso la portata davvero storica dell’operazione, da un lato per l’obiettivo di raccontare, a partire dalle storie della vita degli oltre 100.000 soci delle cooperative, un sistema che produce oltre la metà dei vini Doc italiani, dall’altro per il punto di vista economico e sociale sotto il profilo della tutela del paesaggio e della difesa del patrimonio viticolo autoctono”.

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