Da oggi fino al 26 aprile a San Quirico d’Orcia (Si), l’undicesima edizione dell’Orcia Wine Festival. Dopo due anni di stop causa pandemia, torna la manifestazione che ha come obiettivo fin dalla sua nascita quello di raccontare il territorio targato “Unesco” attraverso le varie eccellenze, a partire dal vino di punta, l’Orcia Doc, passando per tutte le altre eccellenze. Il taglio del nastro è previsto nella giornata di sabato 23 aprile, alle ore 12, con l’apertura dei banchi d’assaggio delle oltre 20 aziende presenti in forma diretta all’interno delle suggestive sale di Palazzo Chigi Zondadari che sarà il quartier generale dell’evento per i quattro giorni. «Dopo un prologo a Roma, il 21 aprile, in collaborazione con la Fondazione italiana sommelier, la nostra denominazione è pronta ad accogliere i tantissimi turisti che per il ponte del 25 aprile saranno presenti nel territorio dell’Orcia Doc – spiega Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio di tutela – finalmente potremo tornare a farlo in presenza, in uno dei posti più suggestivi del mondo, tra palazzi storici, paesaggi mozzafiato, sapori incredibili, perché questo è il valore e insieme l’unicità della nostra denominazione». Un territorio che vive di turismo e dove la vendita diretta del vino è il principale veicolo commerciale, in netta controtendenza con gli altri vini toscani e italiani. Questo grazie al passaggio di centinaia di migliaia di turisti, solo nel 2021 hanno soggiornato in strutture ricettive del territorio 515 mila persone, senza contare i giornalieri di passaggio.

 La manifestazione. Si tratta di una mostra mercato con in vetrina i vini dell’Orcia Doc promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia, allestita nelle suggestive sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di vini di oltre 20 aziende del territorio, oltre alla possibilità per tutti di visitare direttamente le cantine della denominazione. Il calendario delle iniziative comprende moltissimi assaggi: quelli ai tavoli dei produttori sabato, domenica e lunedì dalle 12,30 alle 19 e quelle guidate dai degustatori Onav con tre temi diversi: doppia annata dello stesso vino, biodinamico e biologico, novità e sperimentazioni. Ad esse si aggiunge la masterclass guidata da Davide D’Alterio vice campione italiano 2021 e Ambasciatore italiano del Sangiovese. Uno dei giovani assaggiatori più talentuosi che lavora all’Enoteca Pinchiorri a Firenze. Per i wine lovers sportivi ci saranno escursione in bici alla Cappella di Vitaleta con assaggio di tre vini. Oppure trekking da San Quirico a Bagno Vignoni con assaggio di tre vini Orcia. Domenica in programma il saluto dei quartieri del Barbarossa, con sbandieratori in costume storico, lungo le strade di San Quirico. E ancora musica e poesia dedicata al vino. Gli amanti del bel canto troveranno inoltre l’Unione Corale Senese con pillole di “vino nella lirica” e, in altri momenti, un tenore. Per i bambini e gli adulti ci saranno dei laboratori di cucina locale. Ancora in chiave giocosa la caccia al tesoro nei vicoli di San Quirico per imparare in modo divertente la storia e le tradizioni locali. Non mancherà inoltre la tradizionale cena a Palazzo Chigi, in programma per il 24 aprile, in collaborazione con Tiziana Tacchi del ristorante “Il Grillo è buon cantore” di Chiusi, premiato da Slow Food come migliore ostessa d’Italia. Martedì 27 aprile la degustazione del vino Orcia ai tavoli dei produttori sarà riservata agli operatori del territorio. Il ricco programma è disponibile sul sito della manifestazione www.orciawinefestival.wordpress.com.

 Orcia Doc: la cartolina liquida del territorio targato Unesco. Le uve che danno i vini della denominazione sono in gran parte coltivate in un territorio, la Val d’Orcia, che da qualche anno è stato riconosciuto nel 2004 come patrimonio Unesco. Non è un caso che tra i principali temi portati avanti dai produttori e dal Consorzio vi sia proprio quello della salvaguardia del paesaggio agricolo, uno tra i più belli del mondo. Un paesaggio dove ogni anno in media si registrano circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti. Molti sono anche gli stranieri che hanno case di proprietà nella zona e non a caso il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione. Senza contare che la maggior parte di queste strutture è come un museo all’aria aperta, un “museo del paesaggio” con punti panoramici unici al mondo.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 255.631 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 30 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui proprio l’Orcia Wine Festival.

 (Fonte Consorzio del vino Orcia)

Di Redazione

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