Grazie a questa capacità di rievocare, in quegli angoli di paradiso, momenti vissuti e passati, Roberto Iras Baldessari riscosse un grande successo di pubblico nazionale e internazionale: nato a Innsbruck nel 1894 da genitori Roveretani, dapprima allievo privato del Prof. Comel, come Fortunato De Pero, Fausto Melotti e altri artisti del Novecento, fu successivamente pupillo di Beppe Ciardi a Venezia, dove fu introdotto all’arte veneta, per poi attraversare il suo primo percorso futurista ispirandosi all’arte di Boccioni, Carrà e Balla. Dal Futurismo veneto passò successivamente a quello fiorentino, per poi cedere all’impulso Dadaista e Astrattista. Dopo i viaggi in Europa centrale, si stabilì a Roma, dove rimosse il percorso pittorico filosofico eseguito fino a quel momento, in favore dei paesaggi, che si rivelarono per lui una necessità, un istinto finora inespresso. Dopo un breve ma intenso ritorno al futurismo, culminato con la XIX Biennale di Venezia, e con la Mostra di Aereopittura di Marinetti nel 1934, si stabilì infine nel paese di origine dove tutto il suo percorso iniziò, Rovereto.
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