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Franciacorta a bordo

DiRedazione

Ott 22, 2013

Franciacorta-crociera-300x198Italia, Lombardia, Brescia.

Spumante, Metodo Classico, Docg,

Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco.

Presto detto, si tratta dell’amato spumante Franciacorta prodotto vicino al Lago d’Iseo dove un gruppo di piccole aziende produttrice di questo vino speciale hanno dato vita ad una promozione singolare “Franciacorta in crociera”:  vini spumanti a bordo di una nave da turismo.

Una promozione itinerante, giunta alla sua terza edizione, destinata ad un pubblico eterogeneo multiculturale che gode del relax della vacanza. Inoltre, durante le soste della nave il gruppo di aziende franciacortine ospita gli esperti del settore vinicolo, ristoratori e giornalisti.

L’idea di degustare e conoscere a bordo il Franciacorta trova in Mariuccia Ambrosini, insegnante prima viticoltrice di Cazzago San Martino ora, l’ideatrice.

Quest’anno a bordo della MSC Crociere hanno partecipato tredici cantine, tutte a carattere familiare: Azienda Agricola Enrico Gatti (Erbusco), Società Agricola La Fiòca (Corte Franca), Azienda Vitivinicola Camossi (Erbusco), Rizzini-Azienda Agricola Boniotti Angela (Monticelli Brusati), Azienda Vitivinicola Bredasole (Paratico), Tenuta Monte Delma (Passirano), Azienda Agricola Monzio Compagnoni (Adro), Tenuta Ambrosini (Cazzago San Martino), Azienda Agricola Marzaghe (Erbusco), Azienda Vinicola Le Cantorie (Gussago), Azienda Agricola Massussi (Iseo), La Fiorita (Ome), San Cristoforo (Erbusco).

Così le piccole cantine bresciane -del primo spumante metodo classico ad assumere la Docg -cambiano il modo di comunicare  il proprio lavoro, il territorio, il vino. Lasciando un’immagine statica e cercando di divulgare l’idea di aziende vitivinicole, seppur di piccole dimensioni, “in movimento”, dinamiche, desiderose e capaci di rompere lo schema ordinario di comunicazione: azienda -intermediari – consumatori.  Ricorda un po’ la grande intuizione che la Cinelli Colombini ebbe sull’apertura delle cantine ai propri clienti, tanto da dar vita poi al noto Movimento del Turismo del Vino.

Assistiamo così ad una lenta trasformazione della comunicazione enoica sempre meno mediata e sempre più orientata ad una dialogicità (azienda -consumatore) “vis à vis”.

Un nuovo pensare.

Un lavoro di squadra.

Un diverso modo di creare promozione.

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