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La Carta di Marsala

DiRedazione

Nov 20, 2013

 

Città del VinoLa “Carta di Marsala” di Città del Vino, Assovini e Irvo (Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia), punta a ridisegnare il futuro della viticoltura italiana e siciliana tra economia, società e ambiente attraverso lo sviluppo e gestione sostenibile del territorio, enoturismo e semplificazione burocratica.

La pianificazione territoriale tra aree urbane e aree rurali deve essere in grado di tutelare il paesaggio di domani. Ecco che il Piano Regolatore delle Città del Vino diventa uno strumento fondamentale per conoscere e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale di una comunità e regolarne l’uso”, dichiara Pietro Iadanza, Presidente dell’Associazione Città del Vino e neo Presidente di Recevin, rete europea di Città del Vino.

Un testo programmatico che contiene le indicazioni e alcune proposte operative degli attori dell’intero comparto vitivinicolo nazionale e che guarda con molta attenzione anche ai fattori ambientali necessari per un’efficace promozione del sistema del vino siciliano: dalla riduzione del consumo del suolo agricolo e della sua cementificazione al riconoscimento del verde agricolo come spazio produttivo economicamente rilevante, dall’attenzione alla multifunzionalità delle imprese che presidiano le aree rurali all’incentivazione dell’archeo-agri-turismo, dalla diffusione dell’agricoltura biologica e del consumo di prodotti agroalimentari a filiera corta fino all’adozione di buone pratiche agronomiche.

Nella “Carta di Marsala” – continua Pietro Iadanza – troviamo i principi cardine dell’Associazione Città del Vino in cui la sostenibilità è il filo conduttore dello sviluppo e della promozione di un territorio come quello siciliano”.

La viticoltura sostenibile, secondo la Carta, va quindi tutelata con il sostegno di una burocrazia più snella e veloce, riducendo gli oneri amministrativi a carico delle aziende, la frammentazione dei centri decisionali e introducendo un unico codice del vino. In questo quadro anche la formazione acquista un ruolo chiave. “Occorre investire sulla formazione in agricoltura, turismo e viticoltura perché queste filiere sono strategiche per la Regione Sicilia”, ha sottolineato il sindaco di Marsala, Giulia Adamo.