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Famiglie dell’Amarone ed erga omnes

DiRedazione

Feb 15, 2017

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, non socie del Consorzio Tutela Vini Valpolicella ma comunque obbligate al pagamento delle quote erga omnes in favore di tale Ente, da anni chiedono ripetutamente, in occasione di ogni richiesta di contribuzione, il rispetto della normativa vigente e cioè l’invio di una rendicontazione separata per quelle spese che si affermano sostenute per la promozione della Denominazione, diverse da quelle ordinarie di gestione.

La legge in vigore, infatti, prevede come è già stato fatto notare al Consorzio con le comunicazioni inviate, che i contributi chiesti ai non associati debbano essere riportate in bilancio in conti separati, ma questo non avviene mai, con evidente confusione di spesa tra attività riservata ai soli soci del Consorzio e attività prestata per la collettività dei soggetti che fanno parte della filiera produttiva, anche estranei all’Ente.

Unendosi alla voce della Fivi – Federazione Vignaioli Indipendenti – che, oggi, con una lettera al Ministro Martina, pretendono che venga rispettata la stessa norma, le Famiglie confermano che da tempo effettuano il pagamento degli importi richiesti precisando al Consorzio che il versamento avviene con riserva di verifica della legittimità di quanto richiesto.

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, quindi, rinnovano anche in questa sede, unendosi al desiderio della FiVi, la richiesta di ricevere i conti separati di spesa previsti dalla stessa Legge assieme alla documentazione concernente l’attività destinata alla valorizzazione della denominazione ed alla informazione.

Inoltre – sottolinea la presidente Maria Sabrina Tedeschi – le aziende continuano a non essere coinvolte nelle attività di promozione e di divulgazione organizzate dal Consorzio. Anche questo modo di agire consortile corrobora la contestazione dei contributi erga omnes che sembrano intesi dal Consorzio come una sorta di “tassa” anziché come un rimborso di costi sostenuti e documentati”.

Sempre in linea con Fivi, anche le Famiglie chiedono da tempo che venga rivisto profondamente il meccanismo dell’attribuzione dei voti all’interno dei Consorzi di Tutela a garanzia di una reale democraticità e rappresentatività dell’intera filiera produttiva.

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