Debutterà ufficialmente alla prossima edizione del Vinitaly, che si apre il 9 aprile a
Verona, la nuova Doc Pinot grigio ‘delle Venezie”. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, siglando con il collega del Friuli Cristiano Shaurli e il presidente dell’associazione delle imprese Albino Armani, l’atto costitutivo del nuovo Consorzio per la tutela della denominazione di origine controllata, a Montecchio Maggiore (Vicenza). Con la costituzione del Consorzio volontario di tutela vini Doc “delle Venezie”, associazione dei produttori e imbottigliatori trentini, veneti e friulani del Pinot Grigio, a partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino potranno essere quindi commercializzare unicamente con questa denominazione di origine. Di fatto il nord est di Italia diverrà il più importante bacino mondiale di Pinot grigio e il prodotto potrà avvalersi della protezione delle Doc storiche e della nuova Doc “della Venezie”.
“Nasce oggi la 28esima Doc del Veneto – ha commentato l’assessore Pan- Un anno fa non credevo di riuscire ad arrivare a questo risultato che porterà interessanti risvolti economici al territorio. Grazie a tutti coloro che si sono impegnati e hanno profuso sforzi, anche i funzionari del ministero. Al Vinitaly presenteremo ufficialmente la nuova Doc che in Veneto conta ben 13.400 ettari, equivalenti al 56% del totale nazionale”.
Complessivamente i vigneti della nuova Doc valgono un potenziale produttivo di quasi 2 milioni di ettolitri (260 milioni di bottiglie) distribuito su oltre 24 mila ettari: 13.400 ettari appunto in Veneto, 8.000 in Friuli Venezia Giulia e quasi 3000 nella provincia di Trento. Il Pinot Grigio è la quarta varietà di uva coltivata in Italia con una crescita negli ultimi cinque anni pari al 144%.
Tutte le bottiglie di DOC “delle Venezie” Pinot grigio saranno poste al consumo con il contrassegno di Stato (fascetta), conformemente alle decisioni dei produttori trentini, friulani e veneti. “Una decisione importante per i produttori – ha sottolineato Pan – che consentirà di comunicare ai consumatori a livello mondiale il valore di un prodotto frutto di una solida tradizione e di una filiera di lavorazione complessa”.
“L’operazione portata a termine è un’esperienza unica nel suo genere – ha concluso – perché è la prima volta che territori tra loro diversi per storia, tradizione, e anche orientamento politico, trovano una sintesi nell’obiettivo comune di portare a casa un’opportunità per l’intero tessuto economico. Il consorzio di tutela sarà la casa dei produttori dove tutti potranno portare le proprie osservazioni e convinzioni. Insomma un laboratorio dove sperimentare strategie condivise tra tutti gli attori coinvolti”.