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Piante e fiori in quota

DiRedazione

Lug 27, 2023

In prossimità del confine italo-francese, sul Colle del Piccolo San Bernardo, a 2.170 metri di altitudine – in territorio francese ma di proprietà italiana – si trova Chanousia, il giardino botanico fondato nel 1897 per volere dell’abate Pierre Chanoux, sacerdote con la passione per l’alpinismo, che si impegnò a creare questo luogo dove poter coltivare alcune delle specie di piante alpine più belle e più a rischio di estinzione.

Visitabile da luglio a settembre, quando la neve ormai si è sciolta e la natura del lato wild del Monte Bianco fa la sua esuberante esibizione, la Chanousia è il giardino botanico più alto e più antico d’Europa, particolarmente difficile da coltivare per via delle condizioni climatiche a cui è sottoposto ma che, su una superficie di 10.000mq, oggi conta circa 1.200 specie in coltura (ndr. negli anni ’40 vi erano coltivate più di 2.500 specie di ambiente alpino, provenienti da sistemi montuosi delle Alpi e di ogni parte del mondo ma il giardino botanico venne quasi totalmente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale). Vista l’importanza di questo luogo, ogni anno viene redatto un Index seminum, ovvero un catalogo con le specie i cui semi sono raccolti in questa zona e nella Valle di La Thuile. Questi semi sono scambiati con giardini botanici di tutto il mondo e, successivamente, i fiori richiesti sono seminati al giardino Chanousia.

Al suo ‘fianco’, un piccolo edificio che un tempo veniva utilizzato come ricovero e laboratorio fotografico e che oggi ospita, al piano terra, un piccolo museo di ricordi dell’abate Chanoux, del giardino nei suoi primi anni di vita e dell’Ospizio, mentre al primo piano si trova una foresteria che può ospitare studiosi che desiderino compiere ricerche di questo luogo alpino dall’energia davvero unica.

A fare da ‘guardiano’ al museo naturalistico a cielo aperto, il Monte Bianco, montagna potente ed esplosiva, capace di trasmettere forza, quiete e armonia, che sa regalare benessere psico-fisico

Quel benessere che si può estrarre da alcune piante ed erbe alpine coltivate a Chanousia.

Scopriamo insieme le proprietà delle principali piante officinali oggi qui coltivate, fonti di una vera e propria terapia benefica per corpo e mente, attraverso un percorso conoscitivo che vi permetterà di apprezzare la ricca biodiversità del territorio. Percorrendo i sentieri del giardino, ci si imbatte nelle diverse “anime” di Chanousia, ad iniziare dalla Campanula thyrsoides, fiore simbolo del posto, unica campanula gialla presente in Valle d’Aosta e rara nelle Alpi occidentali.

Tra le oltre 1000 specie presenti, potrete osservare anche piante carnivore (Pinguicola) e specie rarissime come l’Erba storna di Thomas presente nel mondo solamente in Italia (Valle d’Aosta, Val di Susa) e in Algeria, fiori meravigliosi come la Stella alpina, il Giglio martagone e la Regina delle Alpi.

 

Per informazioni  

Orari: neve permettendo, da inizio luglio alla terza domenica di settembre, tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00

Costo: 2,00 € a persona. L’ingresso è gratuito per bambini e ragazzi fino a 12 anni.

Visite guidate: dal 15 luglio al 31 agosto è disponibile una visita guidata, anche senza prenotazione, dalle 10:00 alle 11:00. È possibile su prenotazione la visita guidata in orari diversi per gruppi e comitive.

www.chanousia.org – tel: 0033 4 79 074332

 

Le erbe officinali

 

Achillea (Achillea millefolium aggr.)

L’achillea (il cui nome deriva da Achille, che secondo la leggenda utilizzava questa pianta per curare le ferite dei compagni e le proprie, seguendo il consiglio del centauro Chirone) è una pianta aromatica molto diffusa in Valle d’Aosta – coltivata sin dal XVI secolo. La fioritura avviene tra giugno e settembre. Secondo la tradizione, sotto forma di infuso, le foglie di achillea venivano utilizzate contro il raffreddore, la tosse e l’influenza. Contro la tosse con catarro si faceva invece bollire l’achillea nel latte e si dolcificava con molto miele. L’infuso era bevuto anche per depurare il sangue ed era quindi utilizzato in caso di malattie infettive (tipiche dei bambini) negli adulti, al fine di eliminare le tossine. Per uso esterno, le foglie di achillea venivano usate per infiammazione gengivale, ferite e tagli (applicate sulla parte interessata, servivano per bloccare il sanguinamento e facilitare la guarigione), epistassi (emorragia nasale), contusioni. Non da ultimo, come antitarme per proteggere gli abiti di lana.

 

Arnica montana (Arnica montana L.)

Presente in tutto il territorio valdostano, l’arnica montana è una pianta perenne, di colore giallo aranciato, la cui fioritura va dalla fine di maggio sino alla fine di agosto. Secondo la tradizione è sempre stata utilizzata per frizioni su contusioni, ematomi, fratture mentre in caso di artrosi o reumatismi si usano diversi preparati. Le foglie secche venivano usate come tabacco, anche mescolate ad altre specie, contro la tosse stizzosa, i catarri, le bronchiti.

 

Assenzio (Artemisia absinthium L.)

L’assenzio è una pianta erbacea perenne, fortemente aromatica, con fiori sferici e di colore giallo-bruno che si possono osservare da luglio a settembre. Considerato uno dei rimedi migliori per problemi di stomaco, fegato e reni, l’assenzio si utilizzava anche come infuso digestivo e contro i vermi dei bambini, ma anche contro le infiammazioni dell’apparato genitale femminile. L’infuso, assunto dopo il parto, o nel corso di dolori mestruali, attenuava il dolore.

 

Genepì (Artemisia genipi Weber)

Il genepì è una pianta perenne, fortemente aromatica, con fiori tubulosi gialli. La fioritura è concentrata nel periodo estivo, tra luglio e agosto. Il genepì rientra nella formulazione de “l’aspirine des Montagnards”, preparato utilizzato nel passato per combattere il raffreddore e l’influenza. L’infuso era anche usato contro il “mal di montagna”. Il liquore, ottenuto per macerazione nella grappa, era, ed è tutt’oggi, utilizzato come digestivo.

 

Genziana (Gentiana lutea L.)

La genziana è una pianta erbacea perenne, con corolla gialla che fiorisce tra giugno e agosto. Era diffuso masticare un pezzo di rizoma succhiando bene il succo qualora si soffrisse di crampi o di mal di stomaco: il liquore e il vino a base di genziana sono tutt’oggi utilizzati come aperitivi e digestivi. Un antico rimedio consigliava alle mamme di sfregare il rizoma di genziana per evitare che i figli si mangiassero le unghie. La genziana era molto utilizzata anche in veterinaria per purificare il sangue delle vacche.

 

 

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