IMGP6521Grandi numeri, belle novità, straordinarie conferme. Questo quanto emerso mercoledì 4 dicembre 2013 nel corso della conferenza stampa di presentazione del consuntivo 2012 di Valoritalia, tenutasi presso la Sala Borghese del Regina Hotel Baglioni in Roma.

Valoritalia nasce nell’agosto 2009 come organismo istituzionale, in risposta alla normativa europea sull’obbligo della terzietà nel sistema dei controlli per la certificazione dei vini di qualità, fornendo, con il suo operato, un servizio di garanzia e di sistematica raccolta dati sulla produzione vitivinicola delle denominazioni afferenti il suo raggio d’azione.

“Il 2013 è stato un anno ricco di novità, frutto di quanto di buono seminato negli anni precedenti – commenta Luigino Disegna, presidente Valoritalia – per esempio, nel corso del 2012, Unione Italiana Vini ha fatto il suo ingresso nell’assetto societario al fianco di Federdoc e di CSQA Certificazioni, offrendo così un valido contributo sul piano della semplificazione operativa e della qualità di servizi. In più, dal 1 agosto 2012, Valoritalia è stata chiamata a garantire, nel rispetto del nuovo piano dei controlli, ai sensi del Decreto Ministeriale 14/06/2012, anche l’attività di controllo di 41 vini IGP. Risale invece a settembre 2012 il riconoscimento ministeriale a operare nel settore del biologico”.

 Nei primi dieci mesi di attività del 2013 sono stati prelevati otre 36.500 campioni, pari ad oltre 6.100.000HL per effettuare le analisi chimico-fisiche ed organolettiche ai fini dell’ottenimento dell’idoneità alla denominazione.

Nel corso della giornata di mercoledì è stata presentata al pubblico anche la 3a edizione del volume “Le D.O.C.G., le D.O.C. e le I.G.T. di Valoritalia”contenente informazioni dettagliate sulla produzione vitivinicola relativa alle denominazioni ed indicazioni geografiche oggetto di controllo da parte di Valoritalia. Un accurato data base di grande utilità per produttori, Consorzi di Tutela e altri attori della filiera impegnati nella tutela e nella programmazione delle DOP e IGP italiane.

All’interno del volume si possono rintracciare riscontri precisi ed esaurienti sui reali volumi prodotti in vendemmia, sulla quantità di vino ottenuto, sulle quantità imbottigliate oltre che sull’ammontare delle giacenze. Tali dati, rilevati su base annuale, sono anche scaricabili dal sito dedicato dove, in aggiunta, è possibile reperire tabelle sulle comparazioni trimestrali relative alle certificazioni e agli imbottigliamenti di ciascuna denominazione ed indicazione geografica.

“L’attenta osservazione dei dati consente di comprendere quanto realmente accade, sul piano produttivo, nell’intervallo spazio-temporale che intercorre tra la vendemmia e la bottiglia stappata a tavola – afferma Ezio Pelissetti, Consigliere Delegato Reparto Regolamentato per esempio, non tutti sanno che della produzione iniziale soltanto il 50% viene trasferito in bottiglia e che, per quanto ci riguarda, la percentuale dell’impatto del vino di qualità sul fatturato viene misurata sull’imbottigliato”.

Sull’attività di garanzia interviene Pietro Bonato, Consigliere Delegato Reparto Volontario e Direttore di CSQA: “Quello del vino è l’unico settore italiano che tiene ma che si presta, per sua natura, più di tanti altri prodotti agroalimentari, alla sofisticazione. Su questo piano, l’attività del controllore risulta essere a favore tanto del produttore quanto del consumatore. Valoritalia, in quest’ottica, ha sempre puntato alla massima accuratezza e alla tempestività del dato”.

Per quanto riguarda i sistemi di controllo, per le I.G.T. si assiste a un processo simile a quello che riguarda le DO, anche se risulta un po’ più semplificato. Per esempio, per le I.G.T. non è prevista l’analisi chimico-fisica e organolettica sistematica ad ogni partita del prodotto per verificare la rispondenza alle caratteristiche dei disciplinari di produzione.

Differente è il discorso per i vini a denominazioni d’origine – “In questo senso sono i più garantiti al mondo – commenta Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc che continua – con la nostra attività assicuriamo tracciabilità e analisi, partita per partita, di carattere chimico-fisico e organolettico per verificarne la conformità rispetto al disciplinare. Non a caso è stato calcolato che nel 2014 1 persona su 7 nel mondo stapperà una bottiglia certificata da Valoritalia”. 

“A livello Europeo – afferma Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana Vini si è da poco raggiunto un importante traguardo per quanto riguarda il futuro del settore vitivinicolo. Infatti, grazie all’accordo raggiunto tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo sulla futura PAC saranno reintrodotte (nel nuovo Regolamento OCM unica) forme di gestione del potenziale viticolo. Si è passati quindi – ricorda Domenico Zonin da un OCM che introduceva a partire dal 2015 la totale liberalizzazione dei nuovi impianti di vigneto ad un nuovo regime che cercherà di mantenere strumenti di controllo della produzione garantendo in questo modo qualità e remuneratività della vitivinicoltura, a tutto vantaggio dei produttori e dei consumatori”.

La grande novità dell’anno per Valoritalia riguarda comunque la certificazione biologica“Quella del biologico va considerata oggi una vera e propria filosofia a cui l’azienda decide di aderire, dovendo riorganizzare totalmente il proprio sistema produttivo – interviene ancora Pelissetti esistono invece moltissime aziende che si lanciano su questi mercati redditizi e di tendenza per fini prettamente economici più che etici, venendo meno alla filosofia che dovrebbe guidare questo tipo di produzione. Valoritalia si propone agli operatori del settore Biologico come un partner essenziale per valorizzare le proprie produzioni applicando degli standard di certificazione chiari e rigorosi garantendo anche in questo settore la massima trasparenza e garanzia per tutti i produttori e i consumatori”.

Di Redazione

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