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L’INFINITA VITA DEL VINO, LIFE OF WINE 2021

DiFrancesco Di Pinto

Ott 25, 2021

Nel paradiso romano e terreno dell’Hotel Villa Pamphili si è svolta per la prima volta la decima edizione dell’evento Life of Wine 2021

Un evento unico nel suo genere dove produttori di tutta Italia portano in degustazione varie annate dei prodotti che più li rappresentano.

L’accoglienza perfetta così come l’organizzazione dell’evento di Studio UMAMI e Roberta Perna, hanno fatto sì che non si sentisse troppo il disagio che ancora purtroppo le mascherine portano all’attività degustatoria.

Era facile attendersi una folta presenza di appassionati ed operatori del settore e così è stato, ed era palpabile la voglia di rimettersi in gioco e di ritrovarsi di fronte ad un’esperienza che possiamo sicuramente definire unica nel suo genere, poiché è raro poter degustare, confrontare sapori, profumi, sentori di cantine così rinomate e con una storia ben strutturata alle spalle. Certo, arduo sarebbe stato poter assaggiare ogni momento di queste pregiate aziende (più di 30), ma quanto ammirato ci ha dato la misura egregia di quanto esposto.

Iniziare il palato con una bollicina era d’obbligo e l’azienda LETRARI (splendida rappresentante del Trento DOC) ha meravigliosamente prodotto il risultato da noi sperato.  Il loro dosaggio zero di tutte le annate 2010, 2012, 2014 e 2015, ha confermato la sua sobria eleganza derivata dalla permanenza di almeno 36 mesi sui lieviti. 

Addentrandoci poi nel corpo dell’appuntamento le menzioni più solide vanno, per i vini bianchi a: Capichera VT Isola dei Nuraghi Igt 2016, 2018 e 2019 acciaio e barrique per un vero trionfo di profumi per il nostro olfatto.

Proseguendo vogliamo sottolineare Erbaluce di Caluso, un vitigno troppo poco celebrato che l’azienda CIECK presenta nelle annate 2009, 2013 e 2016 e nella sua eccelsa versione passito Alladium 1996, 2001 e 2006.

Sappiamo poi di andare controcorrente citando l’azienda COLLESTEFANO con il suo Verdicchio di Matelica in confronto ai suoi più celebrati rivali di Jesi, fermo restando che la lotta è la sempiterna tra mari quello di Jesi, e monti quello di Matelica. Ai lettori la gustosa scelta!

Nel mare Magnum dei vini rossi citiamo senza dubbio la cantina SALCHETO con il loro pluripremiato nobile Salco di Montepulciano, sangiovese di formidabile eleganza.

Rimaniamo in Toscana con lo storico cru dell’azienda Rocca delle Macie: la Riserva di Fizzano con le sue caratteristiche inimitabili degustata nelle sue fulgide annate 1995 e 2001 2011, 2013 e 2015.

Non poteva mancare il Piemonte con la famiglia Bosio che ha da pochi anni assorbito la cantina Bel Colle rinnovandola ma al tempo stesso lasciandone intatta la tradizione, il suo Grand Cru Monvigliero ne è un evidente esempio in tutta la sua armonia.

Naturalmente anche noi abbiamo le nostre debolezze, quelle che a tutto tondo ci lasciano il ricordo più profondo, che dedichiamo alla cantina San Marzano di cui abbiamo apprezzato il loro bianco EDDA, uno chardonnay stupendamente elegante e floreale, ed il loro superlativo primitivo 60 anni fermentazione in acciaio con seguenti 12 mesi in barrique. Provati in 6 annate ci hanno felicemente accompagnati alla conclusione della serata. Arrivederci tra un anno caro wine of life, sperando arrivi in fretta!

 

 

 

 

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